Il Fondo Nuove competenze è nato nel 2020 per contrastare le restrizioni causate dalla pandemia da Covid-19 che hanno coinvolto tutte le attività economiche, con danni ingenti all’economia e al mercato del lavoro.
Il Fondo sostiene le imprese che hanno necessità di adeguarsi a nuovi modelli organizzativi e produttivi, in risposta alle transizioni ecologiche e digitali e in caso di progetti di investimento strategico o di transizione industriale, e che necessitano a questo fine di formare nuove competenze per i propri lavoratori e lavoratrici.
Funziona attraverso un sistema di contributi a fondo perduto che possono coprire fino al 100% del costo del lavoro dedicato ai percorsi formativi. In particolare, il Fondo, se fosse in linea con quello degli anni precedenti, dovrebbe coprire:
• il 100% dei contributi assistenziali e previdenziali dei dipendenti (al netto degli eventuali sgravi contributivi)
• il 60% della retribuzione oraria delle ore destinate alla formazione
Il FNC rimborsa il costo delle ore di lavoro destinate alla frequenza di percorsi formativi fino a un massimo di 200 ore.
Per attivare il Fondo e accedere ai suoi benefici, le aziende devono innanzitutto identificare i fabbisogni formativi dei propri lavoratori.
Successivamente, è necessario stipulare accordi collettivi con le rappresentanze sindacali per la rimodulazione dell’orario di lavoro a favore della formazione sottoscritte da rappresentanze sindacali operative in azienda (ai sensi dell’articolo 88, comma 1 del Decreto Rilancio e dall’articolo 4 del Decreto Agosto). Il fondo permette alle aziende di ottenere il finanziamento sotto forma di rimborso per le ore di lavoro dedicate alla formazione dei dipendenti.
I progetti di formazione devono puntare all’acquisizione di competenze riconosciute a livello internazionale, seguendo specifici riferimenti come il DigComp 2.1 per le competenze digitali di base, la norma UNI EN 16234-1 per competenze digitali avanzate, e la classificazione ESCO per quelle legate alla sostenibilità ambientale.
Inoltre, è richiesto che i programmi formativi valorizzino le competenze già detenute dai lavoratori e siano personalizzati basandosi su valutazioni iniziali, in linea con gli standard professionali di qualificazione del Repertorio nazionale, definiti dall’art. 8 del decreto legislativo n. 13 del 2013.
Infine, le imprese devono presentare la domanda di accesso ai fondi, seguendo le linee guida fornite dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, rispettando i requisiti e le scadenze previste nei bandi.
Di conseguenza la documentazione richiesta consiste in:
• Accordo collettivo sottoscritto
• Piano formativo dettagliato
• Documentazione relativa ai dipendenti coinvolti
Questi gli ambiti di formazione coperti dal bando:
• Ambiti di formazione:
• Sistemi tecnologici e digitali
• Introduzione e sviluppo dell’intelligenza artificiale
• Sostenibilità e impatto ambientale
• Economia circolare
• Transizione ecologica
• Efficientamento energetico
• Welfare aziendale e benessere organizzativo
Quest’ anno il Fondo è passato dalla gestione di Anpal a quella del ministero del lavoro e delle politiche sociali e il decreto attuativo dovrebbe essere pubblicato entro la fine di novembre 2024 e successivamente le domande potranno essere presentate.